Ci sono almeno due verità nella vigilia di Chivu, che in extremis perde anche Carlos Augusto, bloccato dal mal di schiena. "Nessuna squadra è stata aggirata dagl'infortuni". La prima, quindi: niente alibi, piuttosto onestà. La seconda, non scontata: una battuta che diventa messaggio. "Non meriteremmo di essere qui, noi come il Milan. Perché l'anno scorso non abbiamo vinto nulla. Hanno cambiato il format, facciamo in modo di meritarcelo". Tradotto: battiamo il vincitore della Coppa Italia e giochiamoci la coppa. Vale per l'Inter, farebbe curriculum, ma da sola non promuoverebbe la stagione, vale di più per il Bologna, che ambisce a chiudere il ponte con l'anno scorso. "Stiamo vivendo un sogno: siamo il quarto incomodo e vogliamo dare fastidio e continuare a scrivere la storia", sottolinea Italiano. Bologna-Inter è l'unico incrocio saudita che in campionato non ha precedenti in stagione. Un motivo in più, non bastassero i 90' ed eventualmente i rigori, per complicare le previsioni. I complimenti reciproci degli allenatori sembrano convinti. Il Bologna è un tabù per l'Inter, non per Chivu, che l'ha battuto nell'unico precedente, alla guida del Parma. L'Inter, intesa come grande squadra, è un traguardo per il Bologna, non per Italiano, che avrebbe potuto essere a Riad anche da allenatore del Milan (magari con Allegri all'Inter e proprio Chivu ancora a Parma).
Senza Carlos Augusto, gioca Bastoni che avrebbe riposato. Luis Henrique resta a destra, Calhanoglu torna in panchina. Pep Martinez in porta e la ThuLa in attacco. Italiano ritrova Immobile ("ma non ha i minuti per cominciare") e deve scegliere fra Orsolini e Bernardeschi.

