"Il kebab farà parte della cucina italiana". Caprarica e l'avvertimento a Meloni

Scritto il 19/12/2025
da William Zanellato

Il giornalista si scaglia contro la premier, contraddicendo quanto stabilito dall'Unesco

Durante l’ultima puntata dell’Aria che Tira, il programma di approfondimento condotto dal giornalista David Parenzo su La7 ogni mattina. A fare capolino è un argomento di cultura come la cucina e in particolare la cucina italiana che, giova ricordarlo, è entrata nei patrimoni culturali immateriali dell’umanità. È la prima cucina al mondo ad essere riconosciuta nella sua interezza. A deliberarlo, all’unanimità, è stato il Comitato intergovernativo dell’Unesco, che si è riunito a New Delhi, in India.

Da qui il ragionamento ambiguo di Antonio Caprarica. "In Australia ho mangiato anche i famosi vermi dei rovi e sono buonissimi cotti sotto le braci, sanno di uovo sodo, quindi si può mangiare tutto nella vita. La cucina italiana è il trionfo di quello che siamo noi, un luogo di contaminazioni e di apertura”. Poi, a stretto giro l’attacco alla premier Giorgia Meloni: “Che piaccia o no alla Meloni, anche il kebab entrerà a far parte della cucina italiana".

Secondo la decisione dell’Unesco, in realtà la cucina italiana è una “miscela culturale e sociale di tradizioni culinarie, un modo per prendersi cura di se stessi e degli altri, esprimere amore e riscoprire le proprie radici culturali, offrendo alle comunità uno sbocco per condividere la loro storia e descrivere il mondo che li circonda”.

L’Unesco ha sottolineato come il cucinare all’italiana “favorisce l’inclusione sociale, promuovendo il benessere e offrendo un canale per l’apprendimento intergenerazionale permanente, rafforzando i legami, incoraggiando la condivisione e promuovendo il senso di appartenenza”. Il cucinare è per gli italiani, “un’attività comunitaria che enfatizza l’intimità con il cibo, il rispetto per gli ingredienti e i momenti condivisi attorno alla tavola. Essendo una pratica multigenerazionale, con ruoli perfettamente intercambiabili, la cucina svolge una funzione inclusiva, consentendo a tutti di godere di un’esperienza individuale, collettiva e continuo di scambio, superando tutte le barriere interculturali e intergenerazionali”.