Un altro sfregio a Moro, il travestimento di Halloween

Scritto il 03/11/2025
da Francesca Galici

Magliette con il logo Brigate Rosse e il manichino in auto. Centrodestra indignato

"Da cosa vi travestite ad Halloween? Costume di gruppo sul caso Aldo Moro". Due studentesse di Scienze politiche hanno deciso di dissacrare uno dei più gravi atti contro le istituzioni e contro lo Stato travestendosi, rispettivamente, da Renault 4 rossa, con tanto di targa sul retro e da "Brigate Rosse". Nel sedile posteriore della loro auto hanno perfino adagiato un manichino per simulare il rapimento dell'ex presidente del Consiglio, addosso al quale è stata posta la stampa della prima pagina dell'edizione straordinaria del quotidiano La Repubblica del 16 marzo 1978. Ma non solo, perché a chi ha fatto notare nei commenti la scarsa somiglianza tra il bamboccio e Moro, chi ha condiviso il video, che è la ragazza vestita da R4, ha replicato: "Essendo il soggetto albino, restituisce fedelmente il biancore della morte dell'onorevole". Infangare la memoria di Aldo Moro per "festeggiare" Halloween è un limite che difficilmente, solo pochi anni fa, si pensava che potesse essere raggiunto. Invece eccoli i giovani "compagni" che mitizzano un gruppo terroristico sanguinario nel silenzio della sinistra parlamentare, che ancora non si è espressa sul fatto nonostante sui social abbia avuto una grande eco di indignazione. "Stiamo scavando il fondo e non troviamo più neuroni", è uno dei commenti più quotati davanti a due ragazze che dovrebbero rappresentare la classe dirigente di domani, per altro studentesse di scienze politiche, che cercano like e visualizzazioni con una delle pagine più buie della storia italiana. Il centrodestra indignato ha parlato subito di "atto grave". E non si tratta di un caso isolato, perché le immagini degli studenti che all'università di Venezia hanno fatto il gesto della "P38", tipico del terrorismo rosso, all'onorevole Emanuele Fiano parlano da sé. Così come sono esemplificative la t-shirt in vendita online su "Barbie Br" e i proclami che lo stesso brand fa sui social. "Non è che inneggiamo al ritorno delle BR eh Cioè, nel senso, è un momento storico che.. insomma.. se ci fossero.. Ok ok, hanno provocato parecchi morti (comunque meno della democrazia cristiana), però anche i fasci ne hanno provocati e ce li abbiamo al governo", si legge nella descrizione della maglia, venduta a 25 euro. Sfogliando poi i post online, lo stesso brand scrive che "un nuovo grido si alza dalle strade della nuova lotta armata" e, dopo aver accusato (di nuovo) il governo guidato dalla premier Giorgia Meloni di fascismo, concludono: "Estremismo chiama estremismo, violenza chiama violenza. Non stupitevi". E questi sono messaggi che circolano tra i giovanissimi.