Il governo, dunque, punta a una stretta sui tempi per ridurre i contenziosi civili e restituire maggiori certezze ai proprietari i cui immobili sono abusivamente occupati. Un indirizzo che trova il sostegno delle associazioni della proprietà immobiliare.
"Sfratti con tempi certi e rapidi significano più case in affitto e canoni più bassi", ha sottolineato Giorgio Spaziani Testa (in foto), presidente di Confedilizia. "Confidiamo che l'esecutivo tenga conto delle nostre proposte", ha aggiunto sottolineando che "servono incentivi fiscali, come l'abbattimento dell'Imu e l'estensione della cedolare secca al 10% per i contratti a canone concordato". Dopo la stretta sulle occupazioni abusive, ha proseguito, "è arrivato il momento di agire sugli sfratti, per rimettere in circolo un patrimonio immobiliare oggi inutilizzato".
Ovviamente non poteva mancare l'opinione di Ilaria Salis, l'eurodeputata di Avs sempre pronta a contestare la proprietà privata. "Siamo di fronte a una deriva pericolosa", occorre "fermarli", ha dichiarato ieri. Protagonista in prima persona in azioni per evitare gli sgomberi ha liquidato la proposta di istituire Autorità per l'esecuzione degli sfratti come un'iniziativa legislativa "volta a colpire chi sta peggio" che "si inserisce nella più ampia strategia del governo Meloni di accentrare il potere nelle mani dell'esecutivo, riducendo le competenze e l'autonomia di altri organi dello Stato".
L'Unione Inquilini, per voce della segretaria nazionale Silvia Paoluzzi, parla di "ennesimo attacco ai diritti delle persone in precarietà abitativa". Dopo l'approvazione, nei mesi scorsi, del ddl Sicurezza, ha rimarcato, "il governo Meloni vorrebbe intervenire nuovamente con misure che mirano ad accelerare le procedure di sfratto, aggravando una crisi sociale già drammatica". Il governo, ha rilevato, "sceglie la via della repressione invece di intervenire con un piano strutturale per l'edilizia pubblica e misure di sostegno".
Anche il mondo delle agenzie immobiliari guarda con interesse alla riforma, ma solleva questioni fiscali. La Fimaa (Federazione italiana mediatori agenti d'affari) ricorda che in Italia ci sono 9,5 milioni di case vuote e che la vera emergenza è "una fiscalità elevata e norme poco tutelanti per i proprietari".
Sulla stessa linea la Fiaip, che sollecita il governo a togliere l'aumento della cedolare secca al 26% sugli affitti brevi. La federazione chiede inoltre di "favorire l'acquisto della prima casa da parte dei giovani under 36 con reddito fino a 40mila euro a fronte di un loro impegno a renderla meno energivora, prevedendo la deducibilità dell'imposta di registro e delle imposte ipotecarie e catastali nell'acquisto della prima casa".

