Kiev risponde ai cieli di fuoco con lo scudo dei Patriot. Mentre la Russia moltiplica i suoi attacchi e le notti ucraine tornano a tremare sotto il rombo dei droni, il presidente Zelensky annuncia un nuovo baluardo: la difesa aerea del Paese si rafforza grazie ai sistemi forniti dalla Germania. È la risposta di una capitale che non si piega, ma rilancia, trasformando la paura in determinazione e la notte in attesa di un'alba possibile. Secondo il leader ucraino, il potenziamento delle difese è frutto di accordi preparati da tempo: «Ogni rafforzamento della nostra difesa aerea ci avvicina alla fine della guerra che tutti stiamo aspettando». Secondo fonti militari ucraine, la Russia avrebbe modificato le traiettorie dei suoi missili Iskander-M, rendendole quasi balistiche e quindi più difficili da intercettare. Le nuove configurazioni riducono il tempo di reazione dei sistemi di difesa aerea e complicano il lavoro dei radar. Inoltre, gli Iskander-M sarebbero stati equipaggiati con dispositivi di disturbo elettronico e falsi bersagli, studiati per confondere i Patriot americani.
La Russia purtroppo ha lanciato un'ennesima ondata di droni e missili contro città e villaggi. Otto civili sono rimasti uccisi: tra loro tre bambini, strappati al sonno e alla vita nei bombardamenti che hanno devastato gli oblast di Dnipropetrovsk, dove Pavlohrad è stata duramente colpita, e di Odessa. Nella regione di Zaporizhzhia, un attacco ha lasciato 58mila famiglie senza elettricità, nel buio e nel freddo. Disagi anche nel Donetsk.
Zelensky ha denunciato l'intensificarsi degli attacchi: «Solo questa settimana la Russia ha usato quasi 1.500 droni d'attacco, 1.170 bombe aeree e oltre 70 missili. Colpiscono abitazioni, infrastrutture civili e il nostro sistema energetico». Con l'arrivo del freddo e la rete elettrica sotto assedio, il presidente punta sul sostegno occidentale: «Stiamo lavorando per garantire un supporto affidabile al nostro settore energetico. Stati Uniti, Germania, Italia, Regno Unito e altri partner ci stanno già fornendo aiuti concreti».
La controffensiva ucraina comunque non si ferma: un attacco di droni ha provocato un incendio nel porto russo di Tuapse, sul Mar Nero. I detriti di un Uav hanno danneggiato una petroliera e un terminal petrolifero, causando un vasto rogo. L'equipaggio è stato evacuato, mentre nel vicino villaggio di Sosnovy un edificio residenziale e la stazione ferroviaria locale hanno subito danni.
Sul fronte orientale, il ministero della Difesa russo ha dichiarato di aver impedito uno sfondamento ucraino nei pressi di Pokrovsk, nella regione di Donetsk. Mosca afferma che le sue unità «hanno ucciso tutti i miliziani» coinvolti nel tentativo di avanzata, ma Kiev smentisce l'esistenza di un accerchiamento delle proprie truppe. A complicare il quadro geopolitico, il Cremlino ha raffreddato l'ipotesi di un incontro urgente tra Putin e Trump. «Un vertice è possibile, ma al momento non ce n'è bisogno», ha dichiarato il portavoce Peskov.
Intanto in Belgio è stata aperta un'indagine dopo che droni non identificati sono stati avvistati per due notti consecutive sopra la base militare di Kleine-Brogel, nel nord-est del Paese. Il ministro della Difesa Francken ha definito l'episodio «una missione mirata», alimentando timori di possibili operazioni di spionaggio da parte di Mosca. Una bomba aerea del peso di 250 kg è stata rinvenuta in Estonia, al confine con la Russia.

