Secondo quanto riferito dal ministro degli Esteri ucraino Andrii Sybiha, in accordo con quanto esaminato da analisti indipendenti, la Russia avrebbe usato il missile da crociera basato a terra 9M729 (SSC-8 “Screwdriver” in codice Nato) nel conflitto in Ucraina a partire almeno dalla fine di agosto. L'agenzia stampa Reuters, riportando le dichiarazioni di un ufficiale ucraino, afferma che le forze russe hanno lanciato il 9M729 contro obiettivi in Ucraina 23 volte dal 21 agosto di quest'anno, e la stessa fonte ha affermato che il missile era stato lanciato in altre due occasioni dopo l’invasione del febbraio 2022.
Le affermazioni ucraine si accompagnano a quanto dichiarato da Mosca il 4 agosto, quando il Cremlino aveva affermato che non avrebbe più posto limiti alla posizione geografica in cui dispiegare missili con capacità nucleare con gittate superiori a quelle del defunto Trattato INF (ovvero maggiori di 500 km). Questo suggerirebbe un cambiamento nella politica russa, almeno pubblicamente, prima dell’impiego ufficiale in combattimento del 9M729.
Ci sono anche delle prove a sostegno delle dichiarazioni di Kiev: sono state rilasciate immagini di frammenti di un missile raccolti dopo un attacco condotto al villaggio ucraino di Lapaiivka il 5 ottobre, che presumibilmente appartengono al 9M729. Il vettore ha colpito un edificio residenziale, uccidendo quattro persone, a una distanza di oltre 600 chilometri dal confine russo. Le immagini, come riferisce The War Zone, sono state esaminate da Jeffrey Lewis, analista di sicurezza globale presso il Middlebury College, il quale ha affermato che i frammenti rivenuti fossero coerenti con le parti del 9M729. In particolare si tratta della fusoliera e del motore del missile, così come altri segni distintivi (nella fattispecie codici stampati sul missile).
La notizia è particolarmente interessante non tanto dal punto di vista di un supposto cambio dell'equilibrio delle forze nel conflitto in corso, quanto sotto un aspetto puramente politico che riguarda proprio il Trattato INF.
Cominciamo però col sottolineare che la Russia ha ammesso di aver costruito il missile da crociera nel 2018 e lo ha mostrato pubblicamente l'anno successivo, sottolineando però come questo non violasse i termini del Trattato INF sulle forze missilistiche intermedie, da cui gli Usa sono usciti durante il primo mandato del presidente Donald Trump. Il Trattato vietava non solo il possesso, ma anche la costruzione di vettori balistici e da crociera basati a terra - e relativi sistemi di lancio – che avessero una gittata superiore ai 500 km e inferiore a quella dei missili balistici intercontinentali. Questo importante accordo era stato siglato tra Stati Uniti e Unione Sovietica nel 1987 e ha permesso la de-escalation in Europa dopo che l'Urss aveva cominciato a dispiegare missili balistici a raggio intermedio SS-20 (o RSD-10 Pioneer) nel teatro europeo che avevano la possibilità di compiere un attacco atomico di sorpresa – lasciando solo una manciata di minuti per la risposta – a danno dei Paesi europei della Nato.
Il Trattato INF è stato ricusato dagli Usa per evidenti questioni legate al suo essere obsoleto, in quanto non coinvolgeva la Repubblica Popolare Cinese che stava – e sta tuttora – intraprendendo un'importante campagna di riarmo missilistico con vettori a raggio medio e intermedio, generando così uno sbilanciamento di forze nel teatro asiatico che ha messo in crisi l'equilibrio della deterrenza missilistica.
Il vettore russo, secondo fonti accreditate come il Center for Strategic and International Studies, avrebbe una gittata massima di 2500 km, in violazione delle norme del Trattato. Da parte russa, si è invece sempre lamentata l'ipotesi – che resta tale – che il sistema Aegis Ashore per la difesa dai missili balistici schierato in Polonia e Romania potesse essere riconvertito per il lancio di missili da crociera tipo “Tomahawk”, condividendo la stessa tipologia di lanciatore verticale Mk41 imbarcato sulle unità navali di classe Arleigh Burke e Ticonderoga.
Risulta molto interessante, considerando la ricostruzione storica e tecnica, che gli obiettivi ucraini colpiti dal 9M729 confermano che la gittata del missile russo sia superiore ai 500 km imposti dal Trattato, pertanto si evince come in realtà il vettore – che probabilmente è stato schierato al di là dei monti Urali prima dell'inizio dell'invasione in Ucraina – fosse stato sviluppato in violazione dello stesso. Ricordiamo che l'industria missilistica russa Novator, che fabbrica il missile, ha cominciato – secondo dati raccolti pubblicamente – a progettare il 9M729 a partire dalla metà degli anni 2000, quindi molto prima che gli Usa uscissero dall'INF.
Il missile russo - considerato quindi un vettore da crociera “di teatro” data la gittata ora stimata tra i 1600 e i 2mila km – utilizza la versione K della piattaforma mobile di lancio “Iskander” impiegata ampiamente nell'attuale conflitto per il lancio di vettori da crociera 9M728 e balistici 9M723, entrambi con gittata massima di 500 km.

