Mia sorella è perfetta. Difficile descriverla in altro modo, è alta, naturalmente magra, ha i capelli lisci e biondi sempre in ordine. Si è laureata in un batter d’occhio in Economia alla Bocconi, ovviamente con il massimo dei voti e ancora prima di lanciare per aria il tocco l’avevano già assunta in una banca d’affari. Si è sposata con il suo fidanzato “storico”, hanno avuto tre figli, tutti e tre biondi, pettinati, educatissimi. Poi veniamo a me. Anche fisicamente sembro arrivare da un’altra famiglia, ho dieci anni meno di lei e naturalmente ho sempre dato problemi: esami a settembre, amici col piercing e vestiti di nero, perfino qualche “canna”. Molte canne, a dire il vero. Al primo anno di Filosofia erano diventate davvero un problema, tanto che mi hanno spedita dallo psicanalista con il quale abbiamo convenuto che non ho neppure una struttura realmente dipendente, piuttosto sono fantasiosa nel fare casino. In realtà non posso dire nulla di male mia sorella, anche se ha sempre la tendenza a inclinare la testa di lato quando mi guarda, a trattarmi con condiscendenza e a farmi regali sbagliati perché mi compra solo cose per come vorrebbe che fossi e non per come sono in realtà. Però che palle vivere nel perenne confronto di questo esemplare di perfezione.
Ludovica
Cara Ludovica, chi ha detto che si debba essere bionde, pettinate e dedite al primo fidanzato della vita? Ci vuole un po’ di tutto per fare il mondo. Ci vogliono quelli che mangiano le tartine imburrate e quelli che imburrano le tartine. La cosa veramente importante mi sembra sia quella alla quale siete addivenuti lei e il suo psicanalista e cioè che non ha una struttura dipendente né, di fatto, altro che non vada. Capisco la fatica di avere perennemente davanti agli occhi un fulgido, canonico esempio di perfezione. Ma forse in lizza con sua sorella ci si è messa solo lei. Forse le fa regali sbagliati non perché la voglia identica a sè, quanto piuttosto perché li acquista seguendo il suo gusto. So che ci si dovrebbe sintonizzare su quello di chi riceve il dono, ma è un errore che fanno in molti senza per questo voler suggerire alcunché. E forse inclina la testa guardandola perché è intenerita da sua sorella, che ha dieci anni meno di lei. Sono convinta che i suoi genitori siano felici di com’è e fieri di non avere due figlie fotocopia. Forse Ludovica, il “mostro biondo” è solo nella sua testa e i suoi parenti stanno semplicemente aspettando che lei impari ad essere felice senza paragonarsi a qualcuno.
La sorella perfetta e il "mostro biondo"
Scritto il 03/11/2025
da Valeria Braghieri

