AGI - Continua la fuga del toro fuggito dal macello mentre cresce la petizione promossa da ENPA e Rete dei Santuari Liberi che chiede di non abbatterlo. Oltre 6.000 firme in due giorni mentre la comunità dei social si mobilita su Instagram e TikTok in sostegno dell’animale
Il 21 ottobre il toro è fuggito da un impianto di macellazione in provincia di Monza e Brianza e da allora «sta vagando nei Comuni limitrofi in Provincia di Lecco in cerca della libertà». ENPA e i santuari hanno chiesto «il non abbattimento dell’animale e la possibilità di farsi carico in attesa di una nuova ricollocazione», ricordando che la sua fuga è «istinto di sopravvivenza in un contesto di imminente macellazione» e merita quindi "un epilogo diverso dalla morte".
Tra i commenti dei firmatari, anche sui social, spiccano parole di empatia: "Io sono una vita che vuole vivere circondata da altre vite che vogliono vivere!" scrive Ilaria da Milano; Raffaella da Inverigo aggiunge "È riuscito ad assaporare un po’ di libertà: fate sì che continui a vivere libero, come dovrebbe essere in un mondo civile".
Ad ora il toro è ancora in fuga, mentre la petizione che ne chiede la “grazia” continua a crescere ogni minuto.

