AGI - Oggi (e domani) Milano dà l'addio a Giorgio Armani, scomparso giovedì 4 settembre all'età di 91 anni. Fino alle 18 è aperta la camera ardente allestita all'Armani/Teatro in via Bergognone 59, sede di tante sfilate, con un ingresso preferenziale riservato ai dipendenti della maison e un accesso per la gente comune.
Tantissima gente è in coda per dare l'ultimo saluto allo stilista, da tutti definito l'ambasciatore dell'Italia nel mondo. I funerali, invece, per volontà dello stesso Armani, si svolgeranno lunedì 8 settembre in forma privata e quel giorno a Milano sarà proclamato lutto cittadino.
Un tappeto di lanterne, dentro un teatro al buio, sta accogliendo i visitatori presenti alla camera ardente. Fiori bianchi e profumo d'incenso avvolgono la bara, in legno, del re della moda, adornata da un cuscino di rose. Mentre risuonano le note di Ludovico Einaudi, alle spalle del feretro, su un maxi schermo, scorre il ritratto sorridente di Armani e il suo ultimo messaggio: "Il segno che spero di lasciare è fatto di impegno, rispetto e attenzione per le persone e per la realtà. E' da lì che tutto comincia". Accanto, un picchetto d'onore di carabinieri in alta uniforme. Il gonfalone del Comune di Milano è issato a lutto. Presenti in sala il compagno e braccio destro di Armani, Leo Dell'Orco, e tanti collaboratori di una vita, tra cui il fondatore di Yoox, Federico Marchetti, che siede nel cda della Giorgio Armani spa.
Il feretro è arrivato verso le 8, accolto da lunghi applausi. Poco dopo anche John Elkann è venuto a porgere l'ultimo saluto a 'Re Giorgio'. Così il sindaco di Milano Giuseppe Sala con la compagna Chiara Bazoli e Beppe Fiorello. Intanto sono gia' lunghe le code di cittadini e di dipendenti, disposte in due file separate, molti vestiti di nero.
Sala, "Milano non lo dimenticherà mai"
"Io sono assolutamente favorevole alla iscrizione al Famedio, lo valuterà una commissione, ma credo che non ci saranno problemi. Però sarà rispettoso chiedere alla famiglia se la cosa fa piacere e se si, siamo ancora in tempo per farlo quest'anno", ha detto Sala, a margine della visita alla camera ardente per Armani. La proposta dell'iscrizione e della sepoltura al Famedio era arrivata nei giorni scorsi dalla Lega cittadina.
"Dietro un'immagine a volte fredda - ha ricordato Sala - era un uomo con un grandissimo calore, lui aveva vissuto le sue difficoltà e per questo capiva quelle degli altri. Un uomo di una eleganza e di una misura straordinari, anche in questo momento per come è stato preparato il funerale si vede la misura. Milano è piena di Armani, sarà impossibile dimenticarlo. A Milano lascia il suo credo assoluto nel lavoro come strumento di realizzazione personale e professionale. E' un valore che Milano non perderà. Giorgio Armani è un grandissimo milanese, che ha fatto tanto per questa città", ha concluso Sala.
L'arrivo di Donatella Versace
Donatella Versace è arrivata alla camera ardente per salutare Giorgio Armani, portando tra le mani un mazzo di fiori bianchi.
Tra i cittadini in coda c'è anche Stefano Boeri, il presidente di Triennale Milano. "Ha lasciato un segno molto profondo - ha detto - Armani è nell'anima di questa città, nello stile, nell'eleganza creativa e nell'etica del lavoro. L'ho incontrato più volte e sono stati sempre momenti molto importanti per me". Una signora poco distante, milanese ma di origine emiliane come lo stilista, si è messa pazientemente in fila "per omaggiare una grande persona che ha insegnato tanto nella sua vita, i valori del lavoro, e ha dato tanto a Milano e all'Italia".
"Ho lavorato dieci anni con lui - ha raccontato un uomo - e collaborare con lui dà una energia pazzesca. Sono emozionato, lascia a Milano un modo di vivere". "Ricordo la sua eleganza transgenerazionale, tutti noi che lavoriamo in questo settore non possiamo non pensare all'ispirazione che ha dato", le parole di cordoglio di un altro cittadino.
Il ricordo allo stadio di Bergamo
Ieri sera, Armani, "genio e orgoglio italiano", è stato ricordato allo stadio di Bergamo prima della partita tra Italia ed Estonia, salutato da un grande applauso dei 24mila spettatori.
"Ha segnato un'epoca con stile ed eleganza", è stato scandito dagli altoparlanti all'indomani della scomparsa dello stilista grande appassionato di sport che ha anche firmato le divise della nazionale. "La sua eredità continuerà a ispirare il mondo intero", ha proseguito lo speaker, "grazie Giorgio, grazie dagli Azzurri e dalla Federazione italiana gioco calcio".