Canti natalizi annullati a scuola perché "religiosi": lo spettacolo viene eseguito all'esterno

Scritto il 19/12/2025
da Concetta Desando

Lo stop è arrivato a due giorni dall’evento: "L'iniziativa è stata proibita in quanto non ritenuta inclusiva" fanno sapere i genitori a Il Gazzettino del Chianti

I canti di Natale preparati per la festa scolastica sono stati spostati all’esterno dell’edificio perché “religiosi”. È quanto accaduto alla scuola primaria Enriques Agnoletti di Bagno a Ripoli (Padule), in provincia di Firenze, come racconta Il Gazzettino del Chianti, che riporta la protesta di un gruppo di genitori.

Secondo quanto ricostruito, i bambini e le bambine delle classi quinte avevano lavorato a un progetto musicale seguito dal maestro di religione Giammaria Scenini, con la collaborazione gratuita di Jacopo Margarito, maestro del coro di San Felice in Piazza. L’esibizione era prevista all’interno della scuola, nell’ambito della tradizionale festa di Natale organizzata dall’istituto. A due giorni dall’evento, però, senza comunicazioni ufficiali alle famiglie, l’iniziativa è stata annullata. La decisione, viene riferito, sarebbe arrivata dopo alcune proteste interne al corpo docente: i canti sono stati giudicati non inclusivi perché considerati “canti religiosi” e perché non avrebbero coinvolto anche gli alunni che non si avvalgono dell’insegnamento della religione cattolica.

La scelta ha suscitato stupore tra molti genitori, anche tra quelli dei bambini che non frequentano l’ora di religione. Viene contestato, in particolare, il fatto che semplici canti natalizi – e non preghiere o momenti liturgici – siano stati ritenuti incompatibili con l’inclusione. Nel racconto riportato, si sottolinea inoltre come eventuali problemi di coordinamento tra insegnanti non avrebbero dovuto ricadere sugli alunni.

Alla fine, grazie alla disponibilità del maestro di canto e all’intervento di alcuni rappresentanti dei genitori, è stata organizzata un’esecuzione all’aperto, fuori dalla scuola, in piazzetta San Francesco, alla presenza delle famiglie. Una soluzione improvvisata che ha permesso ai bambini di cantare, ma che ha lasciato amarezza tra i genitori coinvolti. L’episodio viene definito “una pagina sicuramente non bella” per un istituto che, secondo quanto riferito, ha sempre vantato una lunga tradizione legata ai diritti, all’inclusione e al dialogo.