Il viaggio è fatto di incontri: con luoghi, con storie, con sensazioni che emergono solo quando ci si lascia alle spalle la routine. In questo percorso si raccolgono hotel che non sono semplici indirizzi, ma capitoli di un atlante emotivo fatto di architetture iconiche, atmosfere rarefatte, tradizioni reinterpretate e visioni contemporanee. Ogni struttura racconta un modo diverso di vivere l’accoglienza: c’è chi custodisce memorie secolari, chi reinventa il concetto di benessere, chi trasforma la città in un teatro privato o la montagna in un rifugio dell’anima. Ciò che li unisce è la capacità di far rallentare il tempo, di far percepire la bellezza con naturalezza, di invitare a osservare il mondo da un punto di vista nuovo. Questo è un viaggio dentro l’ospitalità stessa, dove ogni destinazione diventa un invito a ritrovare sé stessi attraverso luoghi che hanno un’anima.
SIX SENSES SOUTHERN DUNES, THE RED SEA - ARABIA SAUDITA
Tra le dune dorate dell’Arabia Saudita, dove il deserto incontra il silenzio e i profili delle montagne di Hijaz emergono come sculture naturali, sorge Six Senses Southern Dunes, The Red Sea: un’oasi di lusso e sostenibilità firmata dallo studio Foster + Partners. Il resort, primo tassello dell’ambizioso Red Sea Project, interpreta l’eredità nabatea con architetture fluide, materiali locali e linee morbide che dialogano con il paesaggio senza alterarlo. Un omaggio ai mercanti che un tempo attraversavano queste terre trasportando incenso, seta e spezie lungo le antiche rotte del Medio Oriente.
Il cuore del complesso è l’“Oasis”, una struttura centrale a forma di fiore desertico con una copertura ombreggiante che accoglie reception, lounge, boutique, spazi per eventi, sala preghiera ed Earth Lab, il laboratorio culturale dove gli ospiti possono scoprire tradizioni beduine, musica, danza, artigianato e tessitura sadu. Intorno si sviluppano 36 camere e 40 ville con piscina privata, progettate per fondersi con l’ambiente grazie a tetti ondulati a doppio strato e interni ispirati alle texture locali, con motivi tribali e toni sabbiosi. Ogni villa dispone di una terrazza panoramica pensata per garantire privacy e contemplazione, immersa nel silenzio delle dune. La destinazione invita a esplorare un territorio ancora intatto: escursioni in 4x4 sui crinali delle dune, trekking nei wadi montani, osservazione delle stelle o visite al vicino villaggio costiero di Umluj, punto di accesso a barriere coralline, snorkeling e immersioni nel Mar Rosso. Per chi cerca un contatto autentico con la cultura locale, sono disponibili laboratori artigianali, esperienze musicali e narrazioni beduine sotto il cielo notturno.
La cucina al Six Senses Southern Dunes abbraccia la filosofia “Eat With Six Senses”: ingredienti locali, salute e sostenibilità diventano protagonisti con eccellenti opzioni gastronomiche. Ogni alimento è infatti prodotto localmente, dalle bevande al cibo, e questo è uno dei punti di forza unici del resort.
Bariya è il ristorante principale, una fusione tra luce naturale, eleganza sabbiosa e tocchi di verde che accompagnano colazione, pranzo e cena. Al mattino spiccano selezioni fresche e postazioni live; a pranzo dominano sapori regionali e internazionali; la sera il menu cambia quotidianamente seguendo la filosofia “Eat With Six Senses”. Merkaz Brew Bar interpreta la cucina araba in chiave plant-based con tapas contemporanee, pasticceria mattutina e bevande tipiche saudite. Il Pool Bar offre ceviche e insalate a pranzo, mentre al tramonto diventa protagonista il barbecue di pesce locale, frutti di mare e carni alla griglia. Il fine dining del resort è Al Sarab, dedicato alle sfumature della cucina araba, con tapas e cocktail analcolici d’autore. Completano l’offerta la Cooking School, dove lezioni interattive e degustazioni trasformano gli ospiti in chef per un giorno, e attività dedicate ai più piccoli nel programma Grow With Six Senses.
La maestosa Six Senses Spa, 3.974 metri quadrati su due livelli, rappresenta un santuario del benessere ispirato alla quiete del deserto di Khuff. Il piano superiore ospita una palestra all’avanguardia, aree yoga e un simulatore di spinning con viste spettacolari sulle dune. Al livello inferiore si trovano sale trattamenti, zone umide con superfici d’acqua ombreggiate, vasche di acqua fredda, un Holistic Anti-Aging Center e una suite sensoriale con cupola di meditazione. Le cabanas esterne offrono trattamenti all’aperto con area relax e pool bar. L’intero percorso benessere è arricchito da note di franchincenso che richiamano l’antica tradizione d’incenso della regione. L’Alchemy Bar permette inoltre di creare cosmetici naturali con spezie e aromi locali.
Il resort è destinato a diventare il primo in Arabia Saudita con certificazione LEED Platinum, grazie a un impianto solare dedicato, all’assenza totale di plastica monouso e alla produzione in loco di tutta l’acqua potabile. L’Earth Lab coinvolge gli ospiti in attività educative sulla conservazione e sul turismo rigenerativo, pilastri della Vision 2030 saudita. Il Six Senses Southern Dunes si raggiunge facilmente dal Red Sea International Airport, collegato da un nuovo volo diretto da Milano Malpensa operato da beOnd, inaugurando una rotta che apre l’Europa alle nuove destinazioni del Mar Rosso.
Six Senses Southern Dunes non è solo un resort, è il manifesto di una nuova idea di lusso, dove la quiete sostituisce l’ostentazione, la sostenibilità diventa struttura portante e l’esperienza si fonde con storia e natura. Un luogo in cui il futuro dell’ospitalità prende forma tra sabbie antiche e cieli infiniti.
Da novembre un nuovo volo diretto da Milano Malpensa all'Aeroporto Internazionale del Mar Rosso agevola il collegamento tra questi due Stati. Grazie infatti alla compagnia aerea beOnd come primo vettore europeo a collegare Malpensa al Red Sea International Airport sarà tutto più semplice raggiungere l'Arabia Saudita. Il nuovo volo, operativo due volte a settimana, ha già segnato un momento storico per il settore, diventando il primo collegamento diretto tra un aeroporto europeo e RSI, porta d’accesso alle destinazioni The Red Sea e AMAALA.
HASSLER ROMA - ROMA
Ci sono luoghi che non si limitano a ospitare: accolgono, interpretano, custodiscono. L’Hassler Roma è uno di questi. Affacciato in cima alla scalinata di Trinità dei Monti, domina la città senza mai sovrastarla, con quella misura elegante che appartiene solo alle istituzioni del vero lusso. Da oltre un secolo è un rifugio discreto, un osservatorio privilegiato da cui Roma rivela il suo volto più intimo, quello che non appartiene ai passanti ma a chi decide di fermarsi e ascoltare.
Entrare all’Hassler è come varcare la soglia di una narrazione che continua da generazioni: profumi di legno caldo, velluti, fiori freschi e un’eco sottile di storia che scivola tra colonne e scalinate. Qui ognuno trova un ruolo, senza bisogno di essere una star: l’hotel possiede il raro talento di far sentire ogni ospite protagonista di un romanzo personale. Le camere, curate in ogni dettaglio, sono piccoli teatri privati, illuminate da una luce che si posa sui marmi e sui tessuti con una gentilezza quasi scenografica. Le finestre aprono su scorci che sembrano quadri del Seicento, mentre dalla terrazza del settimo piano Roma si offre come un abbraccio: intensa, vicina, indimenticabile. Tra le suite più celebri spicca la Presidenzial Suite San Pietro, scelta da Audrey Hepburn durante le riprese di Vacanze Romane. Rivestimenti in legno chiaro, mobili d’epoca, specchi e tessuti soft le conferiscono un’eleganza romantica e senza tempo. L’ampio bagno luminoso e la terrazza che percorre l’intera lunghezza della suite creano un ambiente che somiglia più a un appartamento privato che a una camera d’hotel: forse proprio per questo l’attrice vi si sentiva “a casa”. L’Hassler è anche una destinazione gastronomica di riferimento. La sensibilità della famiglia Wirth per il bello e il ben fatto trova la sua espressione più alta in Imàgo, ristorante stellato Michelin guidato dallo chef Andrea Antonini, romano classe 1991. La sala, definita da grandi vetrate affacciate su tutta Roma, amplifica un’esperienza culinaria fatta di tecnica, identità e creatività. Ogni piatto è un dialogo tra radici e visione contemporanea, tra energia e precisione. Accanto a Imàgo, l’hotel ospita il suo altro ristorante, il Salone Eva, un luogo dall’anima mutevole. In inverno diventa una tregua dalla frenesia cittadina; in estate, invece, si trasforma in una corte riparata fatta di foglie e ombra, un giardino segreto nel cuore della città. La cucina, firmata dall’Executive Chef Marcello Romano, racconta una tradizione raffinata che non rinuncia all’innovazione: dall’“Amatriciana” d’autore al “Raviolo di baccalà e barbabietola”, dagli “Gnocchetti alla genovese” al “Filetto di manzo con senape integrale e salsa olandese al tartufo”, fino alla “Spigola arrosto” e ai dessert simbolo dell’hotel, come l’iconico Hassler Tiramisù. A questa identità si affianca Il Palazzetto, l’anima più intima dell’Hassler: quattro camere preziose affacciate su una vista che sembra un’illusione. Qui il ritmo è lento, silenzioso, quasi privato; un piccolo mondo raccolto che dialoga con l’hotel principale mantenendo però un carattere proprio.
L’Hassler è membro di The Leading Hotels of the World, collezione che dal 1928 riunisce oltre 400 hotel indipendenti di lusso nel mondo. Il gruppo seleziona con criteri rigorosissimi solo una minima parte delle strutture candidate, garantendo autenticità, identità locale e standard d’eccellenza mantenuti tramite ispezioni a sorpresa tra le più severe del settore.
E quando la notte avvolge Roma e le cupole si accendono di luce morbida, l’Hassler rimane lì: immobile e vivo, custode di memorie e promesse. Un luogo che continua a chiamarti anche dopo averlo lasciato, perché ciò che ricordi non è soltanto un hotel, ma la versione di te stesso che, almeno per un attimo, si è sentita parte della storia infinita della città.
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PORTRAIT MILANO
Nel cuore del Quadrilatero della Moda, fra le vie eleganti e il brusìo discreto della città che corre sempre, incanta il Portrait Milano. Ciò che oggi accoglie viaggiatori e milanesi attenti al bello un tempo era un antico seminario arcivescovile del 500, un edificio ricco di storia. Attraverso il suo palazzo barocco in Corso Venezia 11, si accede ad un mondo di eleganza intima e discreta: 73 camere e suite, arredate con gusto raffinato, fra atmosfere che ricordano dimore milanesi d’altri tempi reinterpretate con un tocco contemporaneo.
Ma Portrait Milano è molto di più di una lussuosa dimora : è un progetto che unisce architettura storica, ospitalità di alto livello, gusto e benessere. È un luogo che invita a rallentare — senza rinunciare al fascino vibrante di Milano.
All’interno del complesso convivono raffinati spazi per la ristorazione, e il mattino inizia con un’esperienza preziosa: la colazione al 10_11 Bar, Giardino, Ristorante. Sotto un porticato elegante o nel giardino interno, i croissant fragranti, le brioche artigianali, le torte della tradizione, le uova “di galline felici” servite in creative variazioni, lo shokupan farcito, cappuccini serviti in porcellane immacolate – tutto questo trasforma un semplice risveglio in un rito cittadino. Non sorprende che la colazione di Portrait Milano abbia ricevuto il premio come “Miglior colazione in hotel” ai Food & Wine Italia Awards 2025. Per chi ama iniziare la giornata con lentezza e piacere, magari leggendo in veranda o gustando un caffè fra arredi eleganti e luce naturale, questa è un’esperienza persino per chi non soggiorna in hotel. Oltre alla colazione, Portrait Milano ospita ristoranti e bar di charme, pronti ad accogliere ospiti e visitatori con proposte culinarie che mescolano tradizione italiana e respiro cosmopolita. Gli ambienti — con affacci sulla piazza interna, le colonnate storiche e il giardino nascosto — regalano un’eleganza rilassata: cene eleganti, pranzi gourmet, momenti di socialità raffinata, oppure un aperitivo milanese dopo una giornata di shopping. In questo contesto, la dimensione gastronomica non è un accessorio: è parte dell’identità di Portrait Milano, complemento perfetto del suo progetto di ospitalità totale. Nel 2023 un ulteriore capitolo di Portrait Milano ha preso forma sotto le volte di pietra e colonne in granito: la nascita della The Longevity Spa, la prima spa urbana in Europa firmata dal network di biohacking e anti-age.
Settecento metri quadrati di eleganza e tecnologia ospitano una piscina coperta con volte a crociera, una sauna, un bagno turco, un’area umida, zone relax, e spazi fitness con attrezzature Technogym all’avanguardia.
Fra i trattamenti di punta spicca “The Ultimate Biohacking”: in circa 30 minuti si sperimenta una combinazione di tecniche d’avanguardia — Dry Float Therapy (galleggiamento “a secco” sopra 400 litri d’acqua calda), terapia a luce Near-Infrared per stimolare i processi rigenerativi del corpo, meditazione guidata, inalazione di idrogeno molecolare con effetto detossificante, e riflessologia plantare. Il protocollo è pensato per ridurre stress e infiammazione, migliorare riposo e concentrazione, e riportare corpo e mente a un equilibrio profondo.
A completare l’offerta, trattamenti viso e corpo, rituali ispirati alle “Blue Zones”, programmi personalizzati, massaggi, fitness su misura: un approccio integrato al wellness cittadino, per chi non vuole rinunciare alla cura di sé anche in una metropoli. L’accesso alla spa e alla piscina è un’esperienza pensata non solo per gli ospiti dell’hotel, ma anche per membri e visitatori — su appuntamento.
Il Portrait è membro di The Leading Hotels of the World, collezione che dal 1928 riunisce oltre 400 hotel indipendenti di lusso nel mondo. Il gruppo seleziona con criteri rigorosissimi solo una minima parte delle strutture candidate, garantendo autenticità, identità locale e standard d’eccellenza mantenuti tramite ispezioni a sorpresa tra le più severe del settore.
Portrait Milano è un invito a vivere Milano con eleganza, gusto e consapevolezza.
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ORIENT EXPRESS LA MINERVA - ROMA
C’è un nuovo modo di immaginare Roma, ed è racchiuso tra le mura di un palazzo che torna a raccontare storie. Qui passato e presente si intrecciano come fili di un tessuto prezioso.
Il lusso non è sfoggio, ma un ritmo lento che accoglie e accompagna.
Ogni ambiente diventa scenografia, ogni dettaglio un richiamo a un’epoca d’oro.
È l’inizio di un nuovo capitolo per chi ama viaggiare con la mente prima che con i piedi. È l'Orient Express La Minerva, il primo hotel al mondo firmato dallo storico marchio del viaggio
di lusso, del gruppo Accor, e di proprietà di Arsenale Group. Un’apertura che non rappresenta soltanto l’arrivo di un nuovo cinque stelle, ma l’ingresso ufficiale nella capitale di un’icona capace, fin dal 1883, di cambiare il modo di attraversare l’Europa. Oggi quel mito su rotaia trova un indirizzo stabile, con vista sul Pantheon, per trasformare la dolce vita in un’esperienza di contemplazione e ritmo lento.
Il cortile d’ingresso, elegante e misurato, introduce immediatamente l’idea di un passaggio di testimone: dai vagoni lucidi dei treni storici alle suite affacciate sui tetti di Roma. Il palazzo nobiliare che ospita l’hotel ha accolto generazioni di viaggiatori del Grand Tour, tra cui Stendhal e Herman Melville. Dopo un restauro sartoriale firmato dall’architetto e artista Hugo Toro, lo stabile rinasce come un palcoscenico in cui memoria e futuro si intrecciano senza fratture.
Le 93 camere, di cui 36 suite, sono pensate come cabine di un treno immaginario: boiserie in legno, superfici lucide, bauli disegnati su misura al posto dei guardaroba, tessuti realizzati dagli artigiani che un tempo curavano le carrozze letto. Sopra ogni letto, un cielo romano dipinto a mano accompagna il sonno degli ospiti. L’effetto è quello di camminare all’interno di un vagone sospeso nel tempo, dove ogni dettaglio richiama l’estetica Orient Express senza indulgere nella nostalgia.
Le nuove Signature Suite raccontano storie autonome. La Stendhal Suite celebra il legame tra Roma e la letteratura con una palette calda e una biblioteca privata; la Suite La Minerva propone ambienti luminosi, un salotto separato e un’eleganza misurata; l’Obelisco Suite, dominata da un camino in travertino e arredi curvilinei, gioca con citazioni dei vagoni storici; la più ampia, la Orient Express Suite, diventa un vero appartamento nobiliare con salotto scultoreo, cucina privata e possibilità di espandere la metratura collegando ulteriori camere.
Il cuore emotivo dell’hotel batte nella hall, dove La Minerva Bar si apre sotto uno scenografico lucernario. Qui la statua ottocentesca della dea Minerva, scolpita da Rinaldo Rinaldi, veglia sui tavoli. Colonne di marmo, divani imbottiti e luci soffuse trasformano lo spazio lungo il corso della giornata: caffè mattutino, salotto per incontri riservati, bar cinematografico al tramonto con cocktail che omaggiano le grandi rotte ferroviarie.
Accanto, La Galleria diventa un corridoio verso una Roma più intima: vernissage, eventi, cene su invito. L’hotel vuole infatti dialogare non solo con i viaggiatori internazionali, ma anche con i romani, offrendo un nuovo luogo di incontro in centro.
Sulle altezze, la terrazza ospita Gigi Rigolatto, destinato a diventare un nuovo riferimento per chi ama Roma vista dall’alto. Il ristorante, firmato sempre da Hugo Toro, mescola Art Deco, riflessi di marmo e dettagli in ottone. La cucina abbraccia l’Italia: pasta fatta a mano, piatti di mare, pizze e dolci signature come il gelato al pistacchio e la meringa al limone. Il Bellini Bar completa l’esperienza con cocktail creativi e un’atmosfera rilassata, ideale per un aperitivo dorato sul rooftop. L'Orient Express La Minerva non punta allo sfarzo, ma a una bellezza calma, calibrata, profondamente romana. Un luogo da abitare più che da attraversare, dove il viaggio diventa arte della lentezza.
GRAND HOTEL ET DE MILAN - MILANO
Da oltre 160 anni il Grand Hotel et de Milan è uno dei luoghi simbolo della città. Qui hanno soggiornato Maria Callas, Giuseppe Verdi, fotografi, scrittori, viaggiatori illustri; qui la Milano più autentica ha sempre avuto una casa discreta con salotti ovattati e di una raffinatezza che non ha bisogno di presentazioni. È in questo contesto iconico che prende forma il Caruso Nuovo Bistrot, uno spazio gastronomico che dialoga con la memoria dell’hotel e la rilegge in chiave contemporanea. Il bistrot, ripensato da Dimorestudio, si inserisce nell’architettura storica con grazia: un gioco di luci morbide, materiali sobri, dettagli che rispettano il passato senza imitarlo. La veranda affacciata sulla piazzetta Croce Rossa è oggi una delle immagini più riconoscibili del complesso, un angolo dove Milano scorre veloce, mentre all’interno sembra rallentare. La guida culinaria è affidata allo chef Gennaro Esposito, due stelle Michelin, affiancato dall’executive chef Francesco Potenza. Insieme costruiscono un’identità gastronomica che unisce rigore tecnico, memoria delle origini e freschezza creativa. La loro cucina è un racconto che parte dal Sud, attraversa la città e arriva al palato con equilibrio. Il nuovo menù è pensato per accompagnare il pubblico in ogni momento della giornata. A pranzo, gli antipasti evidenziano la doppia anima del bistrot: la Polpetta Casa Esposito, simbolo della cucina napoletana più genuina: Zuppa di lenticchie e scarola che richiama i sapori domestici e un’Orata alla griglia servita con cous cous integrale e acqua pazza, ponte ideale tra Mediterraneo e Milano. I primi piatti rendono omaggio alla pasta fatta a mano e alla semplicità studiata. Lo Spaghetto al pomodoro del Vesuvio, selezione Esposito, è l’emblema del minimalismo gastronomico: pochi ingredienti, massima qualità. Il Raviolo alla genovese racchiude un ripieno caldo di vitello stufato, mentre il Tagliolino astice e limone offre una lettura più contemporanea, fresca e raffinata. Nei secondi si incontrano le identità culinarie delle due città che hanno ispirato il progetto: la Cotoletta alla Milanese, in versione rigorosamente classica, e il Pollo ruspante ripieno di friarielli con millefoglie di patate e provola d’Agerola, un piatto che riassume la filosofia del bistrot: materia prima eccellente, rispetto della tradizione, dialogo tra Nord e Sud.
Durante il pomeriggio, l’all day dining permette di vivere il bistrot in chiave più informale: focacce gourmet, Vitello tonnato, club sandwich preparati con precisione, piatti studiati per una pausa di qualità in una città abituata a correre.
La sera, il Caruso diventa più intimo. Il menù degustazione “Viaggio Milano–Napoli” racconta l'incontro fra due capitali gastronomiche attraverso tre portate pensate come un itinerario sentimentale. Per chi desidera approfondire l’universo creativo di Esposito, arrivano i signature: la Minestra di pasta mista con pesce di scoglio, la Zuppetta di olive nocellara con pesce spatola anni ’80, la Variazione di baccalà, piatti che mescolano memoria, ricerca e tecnica.
Il filo conduttore della proposta è la qualità della materia prima, selezionata da piccoli produttori e realtà locali. “Dimenticare le proprie origini è un peccato mortale”, ricorda Esposito. E in effetti ogni piatto porta con sé un pezzo di storia familiare, senza rinunciare all’interpretazione contemporanea.
Il servizio, guidato dal maître, mantiene l’eleganza sobria del Grand Hotel et de Milan: discrezione, attenzione e professionalità che rendono l’esperienza fluida e accogliente.
Così il Caruso Nuovo Bistrot diventa il nuovo capitolo di una storia lunga più di un secolo: un luogo dove Milano ritrova la sua anima elegante e dove il gusto diventa ponte tra tradizione e modernità, tra ricordo e innovazione. Il Grand Hotel et de Milan è membro di The Leading Hotels of the World, collezione che dal 1928 riunisce oltre 400 hotel indipendenti di lusso nel mondo. Il gruppo seleziona con criteri rigorosissimi solo una minima parte delle strutture candidate, garantendo autenticità, identità locale e standard d’eccellenza mantenuti tramite ispezioni a sorpresa tra le più severe del settore.
www.grandhoteletdemilan.it
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HOTEL POSTILLION - CARINZIA - AUSTRIA
Situata direttamente sulle sponde del Millstätter See, nel cuore della Carinzia a Millstatt am See, Villa Postillion è un rifugio di rara bellezza. Qui, la tradizione della “Sommerfrische”, ovvero la villeggiatura, viene reinterpretata in chiave contemporanea, regalando un risveglio indimenticabile: una velata foschia mattutina che accarezza il lago e che invita a una nuotata nel magico specchio cristallino circondato dalle montagne.
In questo contesto che unisce lago, montagna e profondo relax, gli alberi secolari e la quiete sono il contorno perfetto per una vacanza raffinata, dove chiudere la giornata con un cocktail al tramonto, ammirando lo spettacolo del lago che si tinge di rosa.
Per chi ama la natura e l’avventura, infatti, la posizione è ideale: a pochi chilometri s’innalzano le dolci alture dei Nockberge, perfette per escursioni, mountain bike o passeggiate fra i boschi, SUP, canotti e pedalò ( a disposizione gratuita o a noleggio) nordic walking, pesca sportiva con rete propria del lago, gite in barca.
A conduzione familiare da quasi 80 anni, Villa Postillion invita a "essere, più che apparire", offrendo un'esperienza autentica e intima.
Le suite e le camere con terrazza sono invece pensate per chi vuole vivere il lago a 360 gradi: letteralmente affacciate su uno specchio d'acqua incantato che lascia senza parole.
Un contesto stupendo fin dalle prime ore del mattino, per una deliziosa colazione ammirando uno dei laghi più belli d'Europa o per praticare una seduta di yoga in uno scenario ideale.
Il leitmotiv di Villa Postillion è benessere a 360°. All’interno della struttura si trova un’area SPA con sauna alle erbe, bagno turco, cabina a infrarossi, “grotta ad aria fresca”, sauna finlandese sul lago, nonché una piscina infinity riscaldata a ridosso del lago.
In inverno, la magia non va in vacanza: grazie alla posizione privilegiata, è possibile accedere a ski-shuttle giornaliero verso due comprensori sciistici, godersi ciaspolate, slittini, pattinaggio su ghiaccio, il tutto per chi cerca un’atmosfera tranquilla e romantica lontano dal caos.
A Villa Postillion il pesce pescato del giorno arriva direttamente sulla tavola degli ospiti, spesso accompagnato da erbe aromatiche dell'orto privato e ingredienti locali selezionati. Presente anche un ottimo buffet con formaggi prelibati e verdure crude e cotte. La colazione “Regional & vital” propone prodotti fatti in casa, marmellate artigianali, uova preparate al momento, pane fresco, dolci e succhi, caffè. Un risveglio in perfetto stile slow-food.
Il ristorante interno e il beach-bar diventano lo scenario perfetto per cene romantiche al tramonto e pranzi leggeri sul lago incantato.
Per le famiglie, soprattutto tra luglio e settembre — in collaborazione con il vicino Familienhotel Post, a soli 500 metri — vengono offerti servizi per bambini: aree giochi, animazione, piscine dedicate, spazi per bambini e adolescenti, escursioni in gruppo, pasti per i più piccoli, e molte attività pensate per ogni età.
Villa Postillion non mira al lusso ostentato, né all’esibizionismo. Qui, la parola d’ordine è autenticità: tornare a fare esperienza della natura, del silenzio, del lago. Riappropriarsi del proprio tempo, del benessere, dello sguardo su uno specchio d’acqua circondato dalle montagne.
È il luogo ideale per chi cerca una vacanza slow, rigenerante, lontana dalle logiche del “must”, per chi ama svegliarsi muovendosi con lentezza tra yoga su un lago incantato e nuotate, per chi vuole cenare con un pesce pescato la mattina stessa, per chi vuole staccare la spina e far funzionare solo mente e cuore.
NOBU HOTEL ROMA - ROMA
Nel cuore di Roma, lungo l’elegante e mitica Via Veneto — fulcro storico della Dolce Vita, a pochi passi da Villa Borghese, Piazza Barberini, la Fontana di Trevi e la Piazza di Spagna — da poco inaugurato da Robert De Niro il primo hotel italiano targato Nobu Hospitality, firmato dallo studio di architettura internazionale Rockwell Group, che ha trasformato la storica proprietà in un indirizzo di lusso globale: Nobu Hotel Roma. L’investimento è stato imponente: 135 milioni di euro, e un'apertura fortemente attesa e più volte rimandata è stata finalmente inaugurata ufficialmente con una “Saké Ceremony”, evento che ha sancito l’ingresso del brand per la prima volta nella Capitale.
Nobu Hotel Roma unisce eleganza ottocentesca ad una sofisticazione contemporanea: la struttura originale, composta da due edifici del XIX secolo, è stata trasformata in un “capolavoro di architettura moderna” restituendo a Via Veneto un indirizzo iconico, che mira a rinverdire lo splendore di un tempo. Al suo interno si trovano 117 camere e suite inclusa l’esclusiva “Nobu Villa”, oltre a una selezione di suite con nomi evocativi come Zen, Taiyo, Momiji, Sakura.
L’arredo e lo stile raccontano il dialogo tra cultura giapponese e italianità romana: Rockwell Group ha fuso il minimalismo elegante, la sobrietà delle forme giapponesi e la ricchezza formale di Roma, realizzando ambienti che evocano pace, comfort e un’estetica cosmopolita ma radicata nella storia. La “Nobu Villa” — con tre camere da letto e terrazza panoramica su Via Veneto — rappresenta la punta di diamante dell’offerta, pensata per chi cerca un’esperienza esclusiva e su misura.
La proposta gastronomica è affidata all'iconico ristorante Nobu Restaurant, che porta nella Capitale la firma di Nobu Matsuhisa con una cucina che intreccia eleganza nippon-peruviana. Tra i piatti simbolo del menu compaiono il Black Cod Miso, il Rock Shrimp Tempura e lo Yellowtail Sashimi, o raffinate new entry come l'Umami Chilean Seabass. Un percorso gastronomico che spazia dai Nobu Tacos al lussuoso Japanese Wagyu Beef, confermando Nobu come destinazione d'eccellenza per la cucina di altissimo livello. Molti piatti reinterpretati con tocchi locali e materia prima italiana.
I pasti possono essere gustati nella sala principale o al sushi-counter, oppure comodamente in camera grazie al servizio in-room attivo 24 ore su 24. Al piano più alto, la terrazza con rooftop bar apre una finestra sulla città: un luogo pensato per cocktail all’aperitivo, serate eleganti, momenti esclusivi sospesi tra skyline romano e stile Nobu. Non manca un’offerta wellness: una spa urbana di design, con piscina che immerge gli ospiti in un’esperienza rilassante (e zona umida con sauna e bagno turco) è programmata per il 2026: sei sale per trattamenti, una zona fitness dotata di attrezzature moderne e un’area concepita per rigenerarsi in piena privacy. Il concetto non è solo di ospitalità, ma di vero e proprio “ritiro urbano”: lusso discreto, comfort totale, cura del dettaglio.
Dietro al progetto c’è la già citata partnership tra Nobu Hospitality e Carlo Acampora — chairman e CEO di Grand Hotel Via Veneto — che ha guidato la trasformazione della storica struttura. Il debutto rappresenta per il brand un salto importante nel mercato italiano e una testimonianza della fiducia nella centralità di Roma come capitale del turismo, della cultura e del lifestyle internazionale.
L’arrivo di Nobu in Via Veneto — con tutto il suo carico di glamour e promesse di lusso internazionale ha riacceso i riflettori su una delle strade più iconiche di Roma, restituendole quel fascino elegante da “La Dolce Vita” e proponendo una nuova dimensione di ospitalità per una clientela internazionale esigente: chi cerca lusso discreto, comfort totale, cucina di alto livello e l’atmosfera cosmopolita di un brand globale con forti radici nella cultura del gusto e del design.
In un momento storico in cui il turismo di fascia alta torna a crescere e in cui Roma riconquista la scena internazionale, Nobu Hotel Roma rappresenta una scommessa ambiziosa — un ponte tra estetica giapponese, tradizione italiana, spirito metropolitano e ospitalità globale — e un nuovo indirizzo di riferimento per chi vuole vivere la capitale non come semplice turista, ma come ospite in casa propria, all’intersezione fra passato, lusso e contemporaneità.