La Family, le droghe, il sangue. La storia criminale di Charles Manson

Scritto il 19/12/2025
da Massimo Balsamo

Dalle turbolenze giovanili agli omicidi del ’69: la lunga storia criminale dell’uomo che ha trasformato un gruppo di hippie in una comune pronta a uccidere

È considerato il più famigerato assassino d’America e non è un caso che ancora oggi la sua figura sia al centro di teorie del complotto e ossessioni. Protagonista di film, serie tv e libri, Charles Manson è diventato simbolo della violenza di fine anni Sessanta. A capo della "Manson Family", esercitava un forte ascendente sui suoi seguaci, ottenuto attraverso isolamento, droga, retorica apocalittica e controllo psicologico. L’ideologia che diffondeva — un miscuglio di paranoia razziale, misticismo e ossessioni personali — contribuì direttamente ai brutali omicidi commessi.

Infanzia e adolescenza

Charles Manson nasce nel 1934 a Cincinnati da una madre adolescente e instabile, spesso coinvolta in piccoli reati e assenze prolungate. L’infanzia procede tra affidi temporanei, spostamenti continui e istituti per minori, dove il ragazzo mostra presto un comportamento ribelle. A partire dagli anni Quaranta entra ed esce da riformatori dell’Indiana e dell’Ohio, alternando tentativi di reinserimento a fughe e nuovi reati. Se a nove anni dà fuoco a una scuola, all'età di sedici anni commette la sua prima violazione federale, trasportando un’auto rubata oltre confine: un episodio che lo immette in un percorso carcerario presso diverse strutture federali. Lì entra in contatto con la necromanzia e la magia nera, e inizia a suonare la chitarra, dedicandosi alla musica in maniera ossessiva.

Negli anni Cinquanta continua a muoversi tra piccoli lavori e attività illegali. Sposa Rosalie Jean Willis, ma il matrimonio non lo trattiene dalla recidiva. Viene arrestato in California per furto d’auto e violazione della libertà vigilata, finendo a scontare una nuova condanna a Terminal Island. Qui entra in contatto con detenuti che lo introducono ai metodi di controllo delle prostitute e alla gestione delle attività illegali. Nel 1960 viene incriminato per trasporto di donne a fini di prostituzione e - con altri capi d’accusa cumulati - condannato a dieci anni nel penitenziario di McNeil Island.

La Manson Family

Durante la lunga detenzione studia testi esoterici, Scientology, psicologia elementare e tecniche di persuasione. Inoltre si convince di potersi costruire una carriera musicale. Quando ottiene il rilascio nel marzo 1967, si trasferisce a San Francisco, in piena stagione controculturale. Qui raduna attorno a sé un gruppo di giovani — soprattutto donne — che diventano presto i membri della futura “Manson Family”. Tra il 1967 e il 1968 il gruppo si sposta lungo la West Coast e il Sud degli Stati Uniti, vivendo di espedienti e frequentando ambienti hippie di Mendocino, Oregon e poi Los Angeles.

Nel 1968 la Family si stabilisce allo Spahn Ranch, un vecchio set cinematografico. Il gruppo cresce fino a una cinquantina di persone e vive di furti, prostituzione, spaccio e occasionali aiuti di personaggi dello spettacolo, tra cui Dennis Wilson dei Beach Boys. La leadership di Manson diventa assoluta: il gruppo assume forme para-religiose e accoglie le sue previsioni apocalittiche su una guerra razziale imminente. In questo periodo Manson tenta di promuovere la propria musica, ma il mancato interesse del produttore Terry Melcher alimenta risentimenti che, secondo le ricostruzioni processuali, si intrecciano alle motivazioni degli omicidi.

Gli omicidi

Il primo delitto attribuito alla Family è l’omicidio di Gary Hinman, commesso nel luglio 1969 da Bobby Beausoleil, con collegamenti diretti a Manson. Poche settimane dopo, il 9 agosto, Manson ordina a Tex Watson, Susan Atkins, Patricia Krenwinkel e Linda Kasabian di dirigersi alla villa di Cielo Drive, precedentemente abitata da Melcher. In quel momento vi vivono Sharon Tate e Roman Polanski. Polanski è in Europa; Tate e gli altri presenti — Jay Sebring, Abigail Folger, Wojciech Frykowski e Steven Parent — vengono uccisi con estrema violenza. Sulla porta d’ingresso viene lasciata la scritta “PIG”, ossia "MAIALI".

Il 10 agosto la Family colpisce di nuovo. Manson accompagna i seguaci in città e indica la casa dei coniugi Leno e Rosemary LaBianca. Watson, Krenwinkel e Leslie Van Houten entrano e uccidono entrambi con decine di coltellate; sul frigorifero compare la scritta “Healter Skelter”. Poco prima, a luglio, Hinman era stato ucciso con la scritta “Political Piggy” sul muro. I segni lasciati sulle scene del crimine, come ricostruito dal procuratore Vincent Bugliosi nel processo, sono pensati per depistare le indagini e far ricadere la responsabilità sui militanti afroamericani.

Dopo i delitti di agosto, la Family si sposta nei territori desertici della Death Valley, fino al Barker Ranch. Qui, il 9 ottobre 1969, durante un’operazione legata a furti d’auto, la polizia arresta Manson e molti membri del gruppo, senza collegarli inizialmente agli omicidi. La svolta arriva grazie alle confessioni di Susan Atkins a una compagna di cella, che porta gli investigatori a ricostruire l’intera sequenza degli eventi. Linda Kasabian accetta di testimoniare in cambio dell’immunità e diventa la testimone chiave nel processo.

La condanna e la morte

Nel 1970 inizia il procedimento giudiziario che attira l’attenzione nazionale. Manson si presenta con una X incisa sulla fronte che in seguito trasformerà in svastica. Il processo è estremamente lungo e si conclude nel marzo 1971 con la condanna a morte per Manson e i principali imputati. Nel 1972 la California abolisce la pena capitale e la condanna viene commutata in ergastolo.

In carcere Manson rimane una figura osservata ma confinata, coinvolta in sporadiche richieste di libertà vigilata, tutte respinte. Nel gennaio 2017 viene ricoverato per gravi complicazioni intestinali e muore il 19 novembre dello stesso anno all’età di 83 anni, in un ospedale di Bakersfield. Segue una disputa giudiziaria sulla salma, risolta nel marzo 2018 con l’assegnazione del corpo al nipote Jason Freeman, che ne dispone la cremazione.

Il nuovo documentario

Alla carriera criminale di Charles Manson è dedicata una puntata del ciclo "La notte dei serial killer", dal 19 dicembre su Sky Crime e in streaming su NOW. Attraverso registrazioni inedite e testimonianze delle persone più vicine al caso, la docu-serie "Manson: la fabbrica del male" mette in discussione tutto ciò che si pensava di sapere sul più famigerato assassino d’America, svelando le origini e le dinamiche del culto che sconvolse un’intera generazione. Gli altri appuntamenti saranno dedicati ai macellai di Los Angeles e al cannibale con la balestra Stephen Griffiths.