Mattarella ai funerali del carabiniere eroe Legrottaglie

Scritto il 14/06/2025
da Viviana Minervini

AGI - "Carlo ha vissuto la sua vocazione nella quotidianità, offrendo la vita con amore e consapevolezza, fino all'ultimo istante, anche quando era previsto il riposo". Con queste parole, monsignor Gian Franco Saba, arcivescovo ordinario militare per l'Italia, ha celebrato a Ostuni il funerale del brigadiere capo Carlo Legrottaglie, ucciso giovedì scorso durante un inseguimento nelle campagne di Francavilla Fontana, nel Brindisino.

Presente il capo dello stato Mattarella

Nella chiesa di Santa Maria Madre della Chiesa, gremita di autorità e colleghi dell'Arma, sede della celebrazione solenne, sono presenti in prima fila il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, i ministri Guido Crosetto e Matteo Piantedosi, il vicepresidente esecutivo della Commissione europea Raffaele Fitto, il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, numerosi sindaci del territorio e rappresentanti delle istituzioni civili e militari.

In silenzio composto, stretti in un dolore profondo, sedevano anche la moglie Eugenia, le figlie gemelle di 14 anni Carla e Paola, i genitori e il fratello di Legrottaglie. Nel giorno che sarebbe dovuto essere il suo primo di riposo prima della pensione, l'Arma e il Paese intero hanno reso l'ultimo saluto a un servitore dello Stato "fedele fino all'ultimo respiro", come recita il manifesto funebre affisso all'ingresso della chiesa. Durante l'omelia, Saba ha indicato nel Vangelo delle Beatitudini (Mt 5,1-12) la chiave per leggere il sacrificio del brigadiere.

"Le Beatitudini - ha detto - sono un colpo d'ala che Gesù offre ai discepoli per sollevarsi nei momenti più complessi. Carlo ha dato tutto: tempo, energie, presenza. Ha vissuto sapendo che è beato chi cerca la felicità autentica, quella che nasce dal dono". Il presule ha aggiunto che "agli occhi del mondo, la felicità di Carlo potrebbe sembrare spezzata, stroncata. In un certo senso lo è, perché la sua vita terrena si è conclusa. Ma egli ha varcato la soglia della felicità eterna: quella che nessuno potrà più togliergli". Poi un monito: "Quando l'uomo cerca la propria felicità a scapito di quella altrui, commette un atto disumano. Forse qualcuno pensava di costruire un regno terreno sulla via del male, ma la via dell'amore guarda sempre più in alto".

Saba ha infine affidato il sacrificio di Legrottaglie alla memoria viva della comunità: "La sua vita è un'eredità che ci impegna, soprattutto verso la sua sposa, le sue figlie, i suoi cari. Il suo esempio sia luce per tutti noi, perché la logica delle Beatitudini ci insegna a passare da un 'io' chiuso a un 'io' aperto all'amore".

 La chiesa era gremita di carabinieri, oltre ai parenti di Legrottaglie, sindaci, rappresentanti delle istituzioni, uomini politici. Tanta la
gente comune fuori dall'edificio di culto, tenuta dall'altra parte del marciapiede, che pero' ha potuto vedere la funzione attraverso un maxischermo e la diretta TV.

Lacrime da parte di tutti, soprattutto da parte dei militari dell'Arma colleghi di Legrottaglie, che il prossimo mercoledì avrebbe avuto il suo primo giorno di riposo prelusivo al pensionamento. Tutti coloro che sono andati a prendere l'eucarestia, durante la funzione, si sono avvicinati alla bara avvolta da tricolore e con un cappellino, in lacrime. A fine celebrazione è stata letta la "Virgo Fidelis" la preghiera del carabinere.

Palloncini e lacrime all'uscita del feretro

Hanno fatto volare in cielo palloncini blu e rossi, i colori dell'Arma, i nipotini di Carlo Legrottaglie. Un gesto semplice e struggente, accompagnato da applausi lunghi dei cittadini assiepati davanti alla chiesa di Santa Maria Madre della Chiesa, alla periferia di Ostuni, per l'ultimo saluto al brigadiere capo ucciso giovedì durante un conflitto a fuoco nel Brindisino. Ad accompagnare il feretro nel breve corteo funebre all'esterno della chiesa, i familiari stretti nel dolore, il pianto inconsolabile della moglie Eugenia e delle figlie Carla e Paola, ma soprattutto lo strazio dei genitori, Grazio e Maria. Dietro, in silenzio, il corteo delle massime autorità dello Stato, che hanno espresso vicinanza alla famiglia. 

L'arresto dei responsabili

Questa mattina una nota dei Carabinieri di Taranto ha reso noto che nella tarda mattinata di ieri, nell'ambito di un'operazione congiunta volta al rintraccio dei presunti responsabili del ferimento mortale del Brigadiere Legrottaglie, il personale della Questura e del Comando Provinciale dei Carabinieri di Taranto ha arrestato un 57enne, presunto responsabile dei reati di detenzione e ricettazione di armi clandestine e modificate e munizioni per armi comuni da sparo.


Nell'ambito delle ricerche, condotte nelle province di Taranto e Brindisi, il personale del Commissariato di Grottaglie ha ricevuto una segnalazione circa la presenza di due uomini che, a piedi, vagavano in contrada Monache. I poliziotti, intuendo che potessero essere i due
ricercati, unitamente ad una pattuglia della Compagnia Carabinieri di Manduria, sono piombati immediatamente sul posto, intercettandoli in pochi minuti. Ne nasceva un conflitto a fuoco, all'esito del quale uno dei due fuggitivi decedeva a seguito delle lesioni riportate, nonostante il tempestivo intervento dei sanitari del 118. L'arrestato è stato, poi, accompagnato presso la Compagnia Carabinieri di Martina Franca.

Le successive perquisizioni, eseguite dai Falchi della Squadra Mobile unitamente al personale del Nucleo Investigativo di Taranto e dello Squadrone Eliportato Carabinieri Cacciatori Puglia, presso il domicilio dell'arrestato e in un esercizio commerciale di sua proprietà hanno permesso di rinvenire numerose armi modificate e clandestine, munizioni di vario calibro, accessori utili al travisamento,
telefoni cellulari, targhe di veicoli. È stata, inoltre, recuperata e posta sotto sequestro la pistola impugnata dal malvivente deceduto
– una semiautomatica marca Beretta Mod. 98/FS Cal. 9X21 con matricola abrasa – usata presumibilmente anche nella precedente sparatoria avuta con i Carabinieri.